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Vacanze rovinate, un’altra sentenza

    Truffa: tre mesi in continuazione con una pena patteggiata in precedenza per l’ex titolare dell’agenzia di viaggi “Tabata” 

    GROSSETO. Fosse stato possibile, anche il suo avvocato avrebbe chiesto un processo unico per tutti i casi di truffa o appropriazione indebita che le erano stati contestati negli anni, per tutti quei viaggi o soggiorni sfumati perché alla prenotazione non era seguito alcun versamento del denaro consegnato dai clienti. Invece i procedimenti penali nei confronti della ex agente di viaggi marciano per binari paralleli, a seconda dei “blocchi” di querele che erano state depositate in Procura nel tempo. E arrivano a sentenza scaglionati come scaglionati sono i decreti di rinvio a giudizio.

    Ciò che invece l’avvocato Rossella Mozzillo è riuscita a fare per Cristina Licciardi, già titolare de “I Viaggi di Tabata”, è di far applicare la continuazione tra le sentenze. Così l’altro giorno, davanti al giudice Gian Marco Fausto De Vincenzi, si è chiuso un altro troncone e il magistrato ha ritenuto congrua una pena di poco superiore ai 3 mesi concordata con il sostituto procuratore Alessandro Leopizzi (in aula rappresentato dal viceprocuratore onorario Massimiliano Tozzi) per quattro imputazioni di truffa e due di appropriazione indebita, in continuazione con la precedente pena di 14 mesi patteggiata pochi mesi fa per 28 capi di imputazione. Il totale, insomma, fa 17.

    Anche in questa circostanza, come quella precedente, non c’è stato dunque dibattimento, né una pronuncia di responsabilità. Anche in questo caso ci sono di mezzo pacchetti di viaggio con un tour operator che aveva revocato la licenza a Licciardi già dal settembre 2013. I fatti contestati in questo troncone di procedimento sono relativi ai primi mesi del 2014. Il tour operator, estraneo alle accuse, è Costa Crociere. Il primo caso di truffa (aprile) è quello di un cittadino albanese di 30 anni che aveva acquistato una crociera sulla Costa Favolosa (Spagna-Baleari-Malta) per quattro persone, consegnando un acconto da 500 euro.

    Il secondo (maggio) è quello che vede vittima una donna poco più che quarantenne che aveva invece prenotato una crociera in Spagna, Marocco e Portogallo: qui tra assegno e contanti erano stati versati 2.200 euro.

    Il terzo caso (giugno) è quello di un 38enne residente fuori provincia che avrebbe voluto effettuare una crociera sulla Costa Preziosa che avrebbe toccato Croazia, Grecia e Turchia: per quattro persone aveva versato 2.000 euro con un vaglia postale. Il quarto caso (ancora giugno) riguardava una grossetana di 46 anni: qui la questione è più complessa, dal momento che erano stati prenotati prima una crociera per due persone in Spagna, Marocco e Portogallo (2.800 euro con assegno) poi e una crociera sempre per due persone in Dubai, Oman ed Emirati Arabi (1.500 euro, ancora con assegno).

    Nel patteggiamento dell’altro giorno sono comprese anche due contestazioni di appropriazione indebita. Nella prima (marzo 2014) Licciardi avrebbe trattenuto 1.400 euro che due donne le avevano versato con un vaglia postale per un soggiorno a Zanzibar. Nella seconda (luglio 2014) l’ex agente di viaggi non avrebbe provveduto a completare l’acquisto di un soggiorno a Barcellona per due persone, a fronte dei 550 euro che una maremmana di 25 anni le aveva versato in contanti a titolo di acconto.

    La prossima settimana è in calendario un altro procedimento penale. E ci sono inoltre altri fascicoli che devono arrivare davanti al giudice.

    Pierluigi Sposato

    Fonte iltirreno.gelocal.it

     

     

    Ufficio Stampa

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