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Match Point Lazzerini: ‘La mia idea di Alitalia’

    Il chief commercial racconta a TTG piani e strategie della compagnia in amministrazione straordinaria
    Capace di navigare con maestria nel mondo strano e in continua rivoluzione di Alitalia.
    Fabio Lazzerini, da qualche settimana chief commercial officer della compagnia, non si lascia andare a commenti sul passato di Az e da abile manager (con doti da politico) spiega invece come vede il futuro della linea aerea.
    Il chief commercial di Lecco dovrà battere lo scetticismo imperante nel comparto, che non crede più a nulla e vuole soluzioni immediate. Lazzerini si dice pronto per ridare una bella lucidata a quel marchio che sembra resistere a tutte le tempeste. Le prossime potrebbero arrivare se dovesse mai andare in porto l’offerta di Lufthansa. I tedeschi, infatti, sono bravi nel gestire il business, ma la storia recente di Austrian e Swiss mostra la fine dell’autonomia di austriaci e svizzeri. Una sorte a cui Alitalia vorrebbe sfuggire a tutti i costi.
    Pensieri che al momento non attraversano la mente di Lazzerini che in questo Match Point con TTG spiega cosa si prova a guidare Alitalia.

    Cosa ha provato il primo giorno che è entrato nel suo nuovo ufficio di Alitalia?
    Posso dirle cosa mi sono detto dopo un paio di ore di azienda. Caspita, non è un’atmosfera cupa come mi aspettavo…

    Invece?
    Ho trovato un ambiente dinamico, con positività e voglia di riprendere un certo percorso. L’area commerciale ha fornito subito segnali nella giusta direzione.

    Cosa vi siete detti con il commissario Luigi Gubitosi pochi giorni prima?
    Abbiamo parlato dei progetti della compagnia e mi sono reso conto che c’è molta carne al fuoco. Mi ha rassicurato spiegandomi che si poteva riaccendere la speranza.

    La scintilla è scattata?
    Assolutamente sì e tengo a ripetere che ho respirato immediatamente la voglia del commerciale di tornare al centro del business. La disponibilità a cambiare è una delle cose che mi ha stupito.

    Dicono che Gubitosi sia stato capace di ridurre la catena decisionale. Deve aver influito anche la sforbiciata alla squadra dei manager?
    Posso senz’altro dire che oggi siamo in grado di prendere decisioni in tempi brevi per rispondere anche alle iniziative dei competitor.

    Risposta da buon politico detta con il sorriso sulle labbra. Ma è chiaro che in azienda in molti hanno apprezzato le mosse dei commissari.

    Parliamo ancora di Gubitosi. Meno sulla scena rispetto ai suoi predecessori e più concentrato sul business…
    Dispone di una visione strategica impressionante che deriva anche dalla sua esperienza nelle grandi aziende. È un manager di alto livello con un occhio sempre alla parte operativa. C’è tanto da apprendere.

    In Alitalia sta guadagnando “voti” anche per alcune scelte legate al personale ?
    Lui ha un’attenzione incredibile per le persone. Fa la differenza e sorprende.

    Invece lei che Alitalia si immagina per le prossime stagioni?
    Vorrei una compagnia capace di migliorare nell’attenzione al cliente e una presenza non di contorno sulle rotte a lungo raggio. Con una crescita importante nel segmento business.

    Le settimane difficili di Ryanair vi hanno permesso di rifiatare?
    Diciamo che hanno concesso spazio non solo a noi, ma a tutti i competitor. Detto questo, non bisogna dimenticare che Ryanair ha creato domanda e ora sta vivendo un periodo complicato legato al modello di business. Comunque parliamo di un’azienda sana.

    Una sana battuta di arresto?
    Diciamo che è entrata della sabbia nell’ingranaggio del motore. Ma sono già ripartiti.

    Al Baker ha promesso di fare diventare Meridiana la compagnia di bandiera…
    In bocca al lupo. Ci siamo già noi a fare sventolare l’italianità nel mondo, ma rispetto le ambizioni di tutti. Noi però non abbiamo abdicato…

    Risposta che in qualche modo apre nuovi scenari. Un ritorno di competizione che mancava però da tempo.

    Discover Italy nasce con grandi ambizioni. Non state correndo troppo?
    Si tratta di un progetto di largo respiro che ci permetterà di offrire le bellezze d’Italia. Stiamo facendo una serie di valutazioni per aprire la piattaforma a nuove soluzioni.

    Tra queste l’opportunità di creare traffico insieme ad alcuni tour operator?
    Vedremo nel giro di poco tempo. Ma disporre di una lista di partner incoming capaci di offrire servizi e contenuti di livello ci permetterà di fare sviluppare Discover.

    Si torna a fare business anche con le agenzie di viaggi?
    Alitalia in questi anni non ha mai smesso di fare business con le adv. Il 70 per cento delle vendite transita in agenzia. Vi sono ancora passaggi da sistemare, ma stiamo lavorando in queste settimane per mettere a punto alcune novità. Quando parliamo di sviluppare il lungo raggio è evidente che dobbiamo farlo insieme alla distribuzione.

    Guardi che le scrivanie delle agenzie sono sommerse di promesse. Servirà qualcosa di immediato.
    Posso capire che hanno vissuto stagioni difficili e ora si attendono segnali concreti. Saremo più presenti sul territorio e riporteremo il commerciale al centro del business. Ci stiamo lavorando.

    Parole di un manager che sembra già proiettato verso le prossime stagioni. Malgrado la gara per la vendita della compagnia sia nella fase centrale, si respira infatti la visione a lunga distanza. La cessione di Alitalia non appare più all’orizzonte. Servirà tempo.

    Fonte ttgitalia.com

    Ufficio Stampa

    Ufficio Stampa