Come reagire di fronte alle continue difficoltà causate dall’instabilità politica in varie parti del mondo? Come far ritornare i clienti in agenzia? Quale ruolo attribuire alla distribuzione nel futuro? Metti intorno a un tavolo (si fa per dire) alcuni dei più importanti player dell’industria turistica italiana e avrai le risposte.
Da un parte Alitalia e Costa; dall’altra Hotelplan, Alpitour, Veratour. In mezzo, Welcome Travel, il cui amministratore delegato Gian Paolo Vairo ha fatto da moderatore a un incontro organizzato a margine del roadshow milanese del network con le agenzie partner. Per tutti, il problema più urgente è legato – e come poteva essere altrimenti – all’attualità. «È inutile nasconderci, per tutti gli attori dell’industria il problema adesso è lo stesso: far ritornare ai clienti la voglia di viaggiare, e questo compito spetta anche alle agenzie», ha esordito Vairo.
Più comunicazione e flessibilità nei contratti
«Il momento è delicato, ma il nostro settore deve imparare a convivere con queste situazioni», ha puntualizzato Luca Battifora, presente nella duplice veste di presidente Astoi e ceo Hotelplan. «Da parte nostra – ha detto – ci consola il fatto che ad oggi non abbiamo registrato una corsa ad annullare le prenotazioni già effettuate».
Rimane, però, il fatto che in qualche modo i clienti andranno spinti a tornare nuovamente in agenzia. «Abbiamo già pensato di raddoppiare il nostro investimento pubblicitario per il 2016», ha confermato Carlo Schiavon, sales & marketing director di Costa Crociere, mentre in casa Veratour la comunicazione non è la sola leva su cui agire.
Egitto in stand-by
«Il cliente deve sapere di potersi liberare dal contratto sottoscritto con la massima flessibilità, magari viaggiando su altre destinazioni. Per questo stiamo agendo per trovare nuove mete per l’estate, meno rischiose, come Giamaica, Oman e nel Mediterraneo potenzieremo Spagna, Grecia, Italia», ha spiegato Massimo Broccoli, direttore commerciale di Veratour.
Eh sì, perché dopo Parigi la mente torna subito a Sharm el Sheikh, dove sono durati mesi i tentativi dei principali operatori per riportare la destinazione in auge. «Deve tornare la fiducia nel nostro lavoro, che è l’unico in grado di aggiungere valore. Come dimostra il fatto che i viaggiatori presenti a Sharm con un pacchetto acquistato dagli associati Astoi hanno ricevuto tutta l’assistenza necessaria», ha ricordato. E poi, è proprio grazie al lavoro fatto dopo gli attentati di Tunisi che «oggi esistono formule assicurative che includono anche il terrorismo». Tra operatori e adv torna il sereno Per tutti, però, il rapporto da salvaguardare è quello tra tour operator e distribuzione. Se la novità per Alitalia riguarda il fatto che dal prossimo anno verrà di nuovo internalizzato il servizio post vendita – «stiamo studiando una nuova trade policy con i nostri partner», ha detto Nicola Bonacchi, vice president Italy sales della compagnia – per Costa la strategia passa dal lancio di Costa 3.0, il prossimo dicembre. Ma soprattutto è venuto il momento di finirla con il conflitto tra tour operator. «Per un t.o. il canale agenziale rimane quello con il miglior rapporto qualità-prezzo», ha chiuso la questione Battifora. E sulla mancata presenza della maggior parte del tour operating alle recenti fiere di settore, il giudizio è altrettanto netto. Se Hotelplan continuerà nella sua scelta di non parteciparvi più, in casa Alpitour la sintonia è totale. «Le fiere sono rimaste le stesse dal 1982, è ora di pensare a qualche forma nuova per incontrare le agenzie. Come, ad esempio, quella che abbiamo scelto con un roadshow in tutta Italia. Credo si andrà sempre più nella direzione indicata dalle principali fiere mondiali, dove ad essere presenti sono soprattutto dmc, compagnie aeree ed enti del turismo», ha concluso il dibattito Pier Ezhaya, direttore tour operating del gruppo.
Fonte L’Agenzia di Viaggi