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Confesercenti, fallimenti ancora in crescita

    Migliorano le dinamiche dei pagamenti, ma 530 imprese hanno portato i libri in tribunale.

    Migliorano le dinamiche dei pagamenti nel commercio e nel turismo, ma i fallimenti tornano ad aumentare. Dopo i risultati positivi dello scorso trimestre, a luglio, agosto e settembre di quest’anno sono state infatti 530 le imprese di commercio e turismo che hanno portato i libri in tribunale. “Si tratta del dato trimestrale più alto dal 2009, inizio delle serie storica, superiore del 5,6% ai 502 fallimenti dello stesso periodo dello scorso anno e di oltre il 123% rispetto a quelli registrati nel terzo trimestre 2009”, comunica Confesercenti nel suo Osservatorio Cribis D&B.

    In media, nei primi nove mesi dell’anno, hanno avviato le procedure fallimentari circa sette negozi o attività turistiche al giorno, per un totale che supera le 1.860 unità. Un numero ancora elevato, ma comunque in leggero calo rispetto ai 1.934 fallimenti dei primi nove mesi del 2014.

    A livello regionale, i numeri assoluti più elevati di imprese fallite nel commercio e nel turismo si registrano in Lombardia, seguita da Lazio e Campania.

    “Commercio e Turismo vengono da una fase negativa durata quattro anni aggravata dal crollo dei consumi e – nel caso dei negozi – dalla deregulation degli orari, e da cui non sarà facile uscire senza sostegno. Per tutelare questi due settori, che garantiscono milioni di posti di lavoro, c’è bisogno di agire subito”, ha detto il segretario generale di Confesercenti, Mauro Bussoni.

    Fonte Guida Viaggi

     

    Ufficio Stampa

    Ufficio Stampa