L’inversione di tendenza è incominciata: le procedure fallimentari avviate in Italia tra le imprese di commercio e turismo stanno finalmente diminuendo.
Il dato emerge dall’Osservatorio trimestrale sul Commercio e Turismo condotto per Confesercenti da Cribis D&B che evidenzia come, nonostante un aumento dei fallimenti nel trimestre luglio-settembre, nei nove mesi il numero sia in leggero calo rispetto all’analogo periodo del 2014, per un totale di 1860 unità contro le 1934 dello scorso anno.
A livello regionale, i numeri assoluti più elevati di imprese fallite nel commercio e nel turismo si registrano in Lombardia, seguita da Lazio e Campania. Se, però, si considera l’incidenza del numero totale di attività fallite sullo stock complessivo di imprese di commercio e turismo nelle singole regioni, il dato peggiore è quello dell’Umbria. In questa regione, infatti, da inizio anno sono state 43 le attività turistiche e commerciali a portare i libri in tribunale: 2,6 ogni mille imprese attive nel commercio o nel turismo.
Migliora, invece, la situazione dei pagamenti; nel terzo trimestre dell’anno, infatti le imprese del commercio che hanno saldato oltre 30 giorni dopo rispetto alla data di scadenza sono state il 23,1 per cento sul totale, in calo di 1,1 punti percentuali sul dato di giugno.
Il miglioramento interessa tutte le aree geografiche della Penisola, anche se nel Sud e nelle isole la situazione continua a essere più difficile rispetto al settentrione.
Fonte TTG Italia