Rispettare i termini di pagamento concordati con i fornitori rappresenta un obiettivo irrealizzabile per gran parte delle imprese italiane, spesso incapaci di saldare le fatture entro la scadenza maturando ritardi anche superiori ai 30 giorni. A fornire una fotografia della situazione nazionale nel terzo trimestre del 2014 è è CRIBIS D&B: i termini di pagamento sono stati onorati solo dal 37,5% delle imprese, la cui rischiosità mostra un livello superiore al passato.
La percentuale di aziende che ha accumulato ritardi di pagamento molto onerosi è lievitata del 198,2% rispetto al 2010 (si tratta in misura crescente di microimprese, con un +219% rispetto a quattro anni fa). Le maggiori difficoltà nel garantire pagamenti entro la scadenza sono riscontrate dagli imprenditori del commercio al dettaglio, tuttavia la situazione è altrettanto critica per i settori dei trasporti e della distribuzione (va meglio nel ramo dei servizi finanziari e per le aziende agricole).
Osservando le cifre relative alle varie Regioni, invece, le imprese più puntuali sono attive al Nord Est, con l’Emilia Romagna in cima alla lista dei territori più virtuosi, mentre i maggiori ritardi sembrano verificarsi in Calabria, Campania e Sicilia.
Nonostante le disparità regionali, tuttavia, la crisi di liquidità limita le imprese tanto a Nord quanto a, Sud impedendo non solo di promuovere investimenti ma anche di saldare le fatture alla scadenza.
Fonte Estratto da blog.pmi.it